Italia, Firenze, Oltrarno, quartiere Santo Spirito, via Santa Maria, Cantieri Goldonetta.
Qui è nato CANGO, centro dedito ai linguaggi del corpo, crocevia per artisti provenienti da discipline diverse, la danza prima di tutto, ma anche il teatro, l’arte visiva, la musica, la performing art. Luogo di residenza e ospitalità, di ricerca e studio, CANGO è un osservatorio sui processi di creazione ed elaborazione artistica aperto agli sguardi del pubblico, una radura in cui far confluire e interagire riflessioni ed esperienze, in cui far dialogare emergenze creative e contaminazioni sceniche, in cui nutrire progetti aperti a un confronto e un dialogo fertili per sperimentare quotidianamente sinergie artistiche originali e uniche.
Un vero e proprio progetto nazionale inedito e innovativo, a firma ETI Ente Teatrale Italiano e CANGO Cantieri Goldonetta Firenze in collaborazione con Arcus spa (Arte Cultura Spettacolo), si è delineato attraverso una sequenza ragionata di eventi che vogliono confermare la vocazione ormai consolidata di CANGO, un cantiere aperto a tutti gli ambiti artistici, un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.
E’ su questa base condivisa che ha preso forma un’importante collaborazione progettuale tra ETI e CANGO, con lo scopo di declinare un percorso di presenze scelte e curate per senso e formati.
Il progetto, che si è avviato a giugno con alcune partecipazioni preziose e significative, trova ora la sua forma completa e compiuta nella rassegna che si sviluppa tra settembre e dicembre: danza, musica, teatro, arte visiva e performing art sono i linguaggi indagati dagli artisti che si misurano con gli spazi di CANGO grazie a residenze creative e progettuali, allo scopo di creare un forum continuo sulla circolazione delle idee grazie anche a eventi collaterali, installazioni e opportunità di incontro e dialogo tra artisti e pubblico.
Il programma ETI/CANGO – che è parte del progetto Altre Scene ’05 dell’ETI - non è dunque un momento sporadico, ma lo sforzo mirato di dar vita a un percorso duraturo che possa alimentare la natura di CANGO quale casa degli artisti e di ogni forma d’arte.
LA DEMOCRAZIA DEL CORPO
settembre > ottobre 2005
inizio spettacoli ore 21.15 (salvo diversa indicazione)
biglietto unico: euro 10,00 (prenotazione obbligatoria tel. 055 2280525)
L’apertura della rassegna (22,23/09/05) è affidata a MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA con Marilù dei Mar(cido) e l'orchestra spettacolo degli stessi Mar(cido) in concerto.
Lo storico gruppo di teatro di ricerca si è dedicato a uno studio più specificamente musicale per dare corpo alla tendenza, implicita ma chiarissima, da sempre sottesa agli spettacoli della compagnia: usare la musica come ulteriore mezzo d’espressione teatrale. Partendo da alcune canzoni di Weill e Brecht i Marcido hanno creato un vero e proprio spettacolo in cui i songs dell’Opera da Tre Soldi sono il pretesto per un esperimento assai particolare di musica teatrale.
Il giorno di inaugurazione della rassegna – prima dello spettacolo/concerto dei Marcido – verrà aperta al pubblico Felix in the fat bomb (22/09/05 h 20.30), installazione pavimentale di AGATA CARBONE e GABRIELE MANGANIELLO (visibile sino al 21/10/05).
Secondo appuntamento della rassegna con Bacon. Punizione per il ribelle (29,30/09/05), regia, coreografia e interpretazione di uno dei protagonisti italiani più significanti nel panorama della danza contemporanea internazionale: ENZO COSIMI.
La pièce coglie visioni legate all’universo del grande artista inglese Francis Bacon insieme a quelle di Friedrich Harmann, serial killer tedesco che fra il 1918 e il 1924 uccise 27 giovani con i quali aveva avuto rapporti sessuali. Le due fonti d’ispirazione, senza alcun legame fra loro, riescono ad accostarsi misteriosamente attraverso i codici del corpo. Lo spettacolo - I parte del progetto L’animale quasi pazzo 3 creazioni sulla mutazione - ha debuttato a Roma nel dicembre 1999. Inoltre Cosimi, il 28/09 dalle ore 11 alle ore 13, terrà una Masterclass di danza contemporanea.
KINKALERI, formazione toscana di rilevanza internazionale, presenta (7,8/10/05), grazie a un periodo di residenza creativa negli spazi di CANGO, il 2° studio della nuova produzione 2006: Nero. Sulla scena nera un corpo giace a terra, un altro dinamico attraversa lo spazio, si avvicina al volume immobile e con del nastro di carta sottile ne delinea il contorno. 12 composizioni organizzate individualmente da 6 persone ma eseguite dallo stesso interprete riempiono la parte posteriore della scena, nella parte anteriore il volume morto sosta per tutta la durata dell’evento.
E ancora HABILLÈ D'EAU in scena (11/10/05) con Ragazzocane, progetto e regia di Silvia Rampelli. La compagnia, segnalata al Premio Scenario ‘03, ha debuttato con questo spettacolo nel settembre ‘05 alla Biennale di Venezia-Sezione Teatro diretta da Romeo Castellucci. Produzione habillè d’Eau, Biennale di Venezia, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro, Fondazione Musica per Roma, Armunia Festival Costa degli Etruschi, Teatro Furio Camillo Roma.
Altra presenza rilevante è RAFFAELLA GIORDANO con il solo Tu non mi perderai mai (14,15/10/05), liberamente inspirato dal Cantico dei cantici e nuova produzione 2005.
Il viaggio in solitaria nasce dal desiderio di tornare al gesto e alla sua purezza. In questo nuovo silenzio il corpo indaga il suo potere simbolico, inteso come luogo di unione di forze visibili e invisibili, sviluppando la sua forza comunicativa nella semplicità e nell'offerta di un corpo in atto.
Produzione Sosta Palmizi Network con il sostegno di L'Officina - atelier marseillais de production.
L’ACCADEMIA DEGLI ARTEFATTI conclude il programma di ottobre (20,21/10/05) con Dall’inferno-From hell (Studi). Attempts to protecting from what I want, tratto da Pasolini, Manganelli, Muller, Tarkowskij, per la regia di Fabrizio Arcuri. Ulteriore tappa del progetto Dress-code reality, questo studio rielabora materiali relativi ai meccanismi della comunicazione e al loro ambiguo processo di manipolare realtà e finzione, sviluppati negli episodi precedenti. Guerra, terrorismo, visioni premonitrici di pasoliniana memoria, clown, poeti, dj, vecchi crooner d’antan si rubano la scena e tutto avviene alle 8.47 di una mattina di fine estate, magari del 2001.